Il volo
Ammaliato dal colore del cielo,
che carezza il posto del dì che rivelo.
Decollo, rombo di tuono,
sguardo deciso nell’udir tale frastuono.
Nel silenzio delle mie emozioni,
giacché troppo breve è l’attimo con tali accelerazioni.
Saluto la terra, come aironi.
Punto in alto, con le mie ambizioni.
Attratto come l’astratto
seppur non così siffatto.
Dello spazio sono avvolto
ove ogni mio senso è in ascolto.
Nell’aria son diffuso,
laddove le onde cavalco con l’Andaluso.
In perpetuo volo accolgo il dì nascente
e il ricordo che sorgerà nella mente.
Inciso nel mosaico della vita
con rotta da subito in salita.
Alla terra giù mi volgo,
ma solo un messaggio irreale raccolgo.
Una dimensione di sapore
che sfuma ogni suo colore.
Veleggio su verdi valli,
su fiumi di cristalli,
sulle acque di mari colme di coralli
e sulle cime di monti ancora un poco gialli.
Fra acrobatici volteggi il volo esalto
e con fare disinvolto l’orizzonte rivolto.
Mentre il vento acclama il mio passaggio
ingaggio con la gravità un duello selvaggio.
Seppur il fisico è un poco travolto,
nel mio Io nulla è distolto.
Seppur in brillanti vortici ogni mio assetto conduce,
di saggezza e sapienza è la mia luce.
Or che sole non più dardeggi,
languide ali d’argento lascian in cielo solo echeggi.
Quasi fuggo lontano.
Quasi sussulto piano.
La candida scia è già svanita
quando col cuor ritrovo la mia vita.
Nella notte, nel nido faccio ritorno.
Un’atmosfera che assai adorno.
Atterro, accarezzo il suolo,
dò fine a questo assolo.
Il tempo s’è cristallizzato,
c'è solo l’eco di ciò che ho lasciato.